Inaugurazione nuovi spazi - settembre 2016
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CODOGNO - IL VESCOVO DI LODI, MONSIGNOR MAURIZIO MALVESTITI, HA INAUGURATO GLI SPAZI INSISTENDO SUL CONCETTO DI GIOIA E APRENDO UN DIALOGO DIRETTO CON I BAMBINI E I GIOVANI CHE SONO ACCORSI PER L’EVENTO
L’oratorio San Luigi è una realtà
Codogno - Il vescovo monsignor Maurizio Malvestiti inaugura l’oratorio della Gioia. A ricordare il vero nome c’è la nuova scritta colorata “San Luigi” sul cancellone all’ingresso, ma il filo rosso nel discorso pronunciato dal vescovo ieri a Codogno per l’inaugurazione dell’oratorio lo colora di questo significato in più. «Per un vescovo venire a inaugurare un oratorio è la gioia più grande», ha detto Malvestiti dal balcone affacciato sui nuovi campi sportivi, accolto dall’abbraccio della comunità parrocchiale di Codogno, aprendo un dialogo con i bambini accovacciati in cortile e i giovanissimi sparpagliati tutt’intorno. «Siete pronti per un applauso forte forte per il vostro parroco, per don Stefano, per i vostri genitori e gli educatori?» ha domandato ai più piccoli facendoli sentire parte dell’evento. «La nostra esperienza di Chiesa è aprirci a tutta la comunità – ha sottolineato Malvestiti -. Dobbiamo sentirci tutti ma proprio tutti fratelli chiamati a condividere la nostra gioia». Di rientro dal Congresso Eucaristico a Genova, il vescovo ha poi fatto suo l’invito del cardinale Bagnasco a riscoprire «il segreto della gioia che abbiamo nel cuore e si chiama Gesù».
Ancora la gioia, quindi. Correva ieri nei sorrisi dei ragazzi e delle ragazze dell’oratorio, sul verde del nuovo campo polivalente da basket e pallavolo, di quello da calcetto, da calcio e nella nuova area giochi.
A raccontare il lungo lavoro e l’impegno dei tanti che hanno permesso la realizzazione del progetto è stato il parroco monsignor Iginio Passerini, citando uno a uno gli attori che a diverso titolo hanno preso parte ai lavori. Il sacerdote non ha però dimenticato il significato profondo di uno spazio “necessario” alla «crescita individuale e comunitaria, dove ogni ragazzo deve sentire di appartenere a una famiglia che si chiama Chiesa.
Tutti possono venire all’oratorio perché educa alla fraternità universale, ha una valenza profetica. Forse meno appariscente ma non meno incisiva» ha scandito, terminando il suo messaggio “inclusivo” con un saluto ai profughi accolti dalla parrocchia e invitati al pomeriggio di festa.
A quel grande girotondo di gente convenuta all’inaugurazione, ha rivolto il suo saluto anche il vicesindaco Luigi Angiolini: «Ringrazio l’oratorio e tutti voi a nome dell’amministrazione comunale. Un saluto particolare va al vescovo per essere intervenuto all’inaugurazione di questa bellissima struttura.
E’ bellissimo vedere una cittadina come Codogno con tanti oratori, tutti vivi». La scopertura della nuova insegna dell’oratorio e il taglio della torta hanno suggellato la festa. Prima il vescovo ha benedetto i campi e le squadre sportive, sventolando al cielo la sciarpa della Fulgor ricevuta dalle mani del presidente Natale Marni.
Autore Laura Gozzini
Fonte: Il Cittadino, 19 Settembre 2016
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