Chiesa di San Teodoro (del Cristo)


La chiesa di San Teodoro, conosciuta dai più come “chiesa del Cristo” sorge in Via Garibaldi.

Antistante il tempio, vi è una piazzetta in cui insistono due aiuole; in quella di sinistra è stata collocata una statua bronzea di San Francesco d’Assisi.

La chiesa fu eretta fra il Palazzo Trivulzio ed un bell'arco trionfale a tutto sesto denominato “Arco del Cristo”. Fatto costruire in occasione del matrimonio di Antonio Teodoro Trivulzio con Giuseppa Maria Velez di Guevara su progetto dell’architetto Giovanni Battista Barattieri nel 1667, dopo duecento anni l’opera fu purtroppo demolita.

Il tempio, edificato fra il 1642 e il 1650 per volere di alcune famiglie benestanti e probabilmente anche dal cardinale Teodoro Trivulzio su progetto dello stesso Barattieri, fu poi ultimato dal discepolo Carlo Antonio Albino con l’aggiunta della cupola, portata a termine solo nel 1700.

La facciata di tardo settecento è di semplice concezione a un solo ordine architettonico con timpano triangolare e lesene assai marcate.

Un alto tiburio ottagonale decorato racchiude la cupola interna. Il basso e poco visibile campanile è posto sul retro destro del tempio.

Il portale d’ingresso è sormontato da un timpano curvilineo a lunetta. L’interno, con le sue linee architettoniche pulite e semplici, è ampliato grazie all'elevazione della grande cupola, suddivisa in otto ripartizioni ognuna provvista di luminose finestre.

Sulla parete sinistra all'ingresso vi è una tela del sei-settecento raffigurante la “Madonna del Riscatto con Gesù Bambino e anime purganti”.

Dallo stesso lato, più avanti, vi è un vistoso altare barocco sormontato da un affresco del XV secolo con il” Cristo crocifisso”, opera soffusa di suggestiva leggenda e di riverente misticismo popolare da cui la denominazione popolare del tempio, soppiantando quella originaria di San Teodoro. E’ un altare laterale comprendente colonne e cariatidi attorniato da quattro dipinti sei-settecenteschi su tela raffiguranti alcune pagine dei Vangeli.

Nelle nicchie dei due pilastri, a fianco del presbiterio, vi sono due statue dei fondatori dell’Ordine del Riscatto, rispettivamente San Giovanni di Matha e San Felice di Valois, entrambi frati Trinitari.

L’altare maggiore è in marmi policromi. Alla sua parete sinistra un bel quadro con la “Madonna con il Bambino e i Santi Filippo Neri e Francesco Saverio” opera del pittore cremonese Francesco Picenardi databile attorno al 1680. 

Sulla parete destra, troviamo un' opera dipinta del pittore codognese Enrico Groppi raffigurante Santa Rita.

In fondo all’abside sopra il coro, in una nicchia affiancata da colonne tortili, vi è la statua della “Madonna della Mercede”. Opere degne di nota sono l’organo con decorazioni settecentesche, tre sculture moderne di Ilia Rubini e altre statue di Santi.