I PRIMI QUARANT’ANNI DEL GRUPPO
MISSIONARIO SANTA CABRINI.
Intervista a FRANCA SUSANI
Le righe che seguono si rifanno ad un informale consuntivo dei primi 40anni di attività del Gruppo Missionario Santa Cabrini, oggi al giro di boa, più che altro, generazionale. Obbligo, piacevole, quello di sentire l’attuale silenziosa animatrice che subito ci informa delle varie sedi e ritrovi operativi che hanno ospitato le volontarie (scarsi i volontari) che, scatoloni al seguito, testimoniano il diuturno, altrettanto silenzioso impegno, dall'ormai lontano 1980, sempre all'ombra dei nostri campanili.
L’inizio con un nome per tutti e
tanti, Pinìn ( Lambri ) dal forte carattere volitivo che , tra un sereno
incontro catechistico al San Biagio, non
ancora Parrocchia e quindi senza locali per una vita comunitaria, ma al centro
del parco tra i palazzoni , nella «fatiscente chiesa» salone d’appoggio, qui è riuscita subito a
caratterizzare l’ambiente e bene, “ reclutare “ giovani e portarli al di qua
della ferrovia dove aveva trovato ospitalità presso la Casa Madre dell’Istituto
delle Suore Missionarie del Sacro Cuore, fondato da Santa Cabrini.
Auspice e prima volontaria essa
stessa nonché animatrice , ricamatrice, cucitrice , stiratrice e tanto altro, madre
Giuliana ( Castraghi ) , ancora oggi ricordata da molti concittadini dai
capelli grigi se non proprio bianchi anche per la sua guida all'asilo assai
frequentato.
Suor Giuliana già aveva motivato
alcune Signore della “ Codogno bene “ e spedito i primi pacchi, quando poi s’è
sentita coinvolta alla grande dalla iniziativa di Pinìn . Il subitaneo assenso
ha fatto il resto, seguito poi dall'aggancio con don Olivo ( Dragoni ) del
Centro Missionario Diocesano., il rapporto s’è fatto «mondiale»
E proprio nell'incontro con Franca
questi i primi nomi indicati da quando,
reduce essa stessa dall'Uganda nel 1981, dove aveva svolto una delle sue prime
attività di laica impegnata in e per le Missione , è stato gioco forza chiedere
maggiori notizie.
“ Non mi sento di dire niente. E’
l’attività sviluppata che parla da sé. Sono le decine e centinaia di pacchi con
viveri ( tanto latte in polvere dalla ditta ISI ), medicinali , vestiti (
confezionati , aggiustati, lavati e stirati ) , articoli per case, ambulatori ,
seminari, ospedali , chiese.” E , aggiungiamo noi, per non dire delle numerose
adozioni a distanza. Un esempio per tutte l’aggancio con Rishilpi , operativa
in più di trecento villaggi del Bangladesh ( con oltre 150 adozioni ) ed i cui
dirigenti nazionali con sede a Milano sono stati intervistati più volte dalla
Nostra comunitaria Radio Codogno.
“ Per la verità l’impegno
missionario nella Nostra Parrocchia c’è sempre stato anche molto tempo prima di
noi - prosegue Franca - Ricordo la signorina Goldaniga , le sorelle Rezzovaglio
, le Sorelle Asti, e poi la prof. Ciboldi , e non ultima l’Oriele e …..” come un fiume in piena riusciamo ad
aprire il suo «grande cuore» che però
quando s’accorge che si stanno prendendo appunti su quanto ascoltando , quasi
si blocca.
Però poi prosegue , elencandoci i
tantissimi nomi di missionari , preti e suore il cui elenco sarebbe
lunghissimo. Accenno solo ai conterranei come fra Emanuele ( Zanaboni ) in
Senegal e prima in altre nazioni con la “ tesserina “ di indimenticabile memoria
; padre Antonio ( Bonato ) nel Mozambico ; fra Romano ( Confortini ) quando era
in vita ed operava in Costa d’Avorio ;
padre Osvaldo ( Torresani ) oggi in Emilia ma allora in Bangladesh così come
qui vi erano suor Annunciata ( Dragoni ) e fra Ettore ( Caserini ) ; il defunto
padre Luigi ( Acerbi ) a New England; padre Alberto ( Rienzner ) in Uganda ;
infine padre Giovanni ( Groppi ) quando si trovava in Turchia .
L’elenco , ripetiamo, assai lungo
prosegue con don Mario ( Prandini ) in Zambia, don Giancarlo ( Malcontenti ) e
don Antonello ( Martinenghi ) quando si
trovavano rispettivamente in Ecuador e Costa d’Avorio - Niger per non
dimenticare don Domenico ( Arioli ) questi
ultimi diocesani e là inviati dalla diocesi. Infine e chiudiamo , altrimenti ci vorrebbero tante altre pagine ,
ricordiamo padre Luigi ( Fasoli ) nel Myanmar .
Le missioni teatro degli interventi
del Gruppo Cabrini, erano e sono territorialmente in Senegal,, Mozambico,
Bangladesh, Zambia, Russia,. Polonia, Ucraina, Svaziland, India,
Birmania-Myanmar, Uganda, Eritrea, Etiopia, Siberia, Ecuador, Costa d’Avorio,
Niger, Siberia, Americhe , più gli ex stati del
Togo, Benìn.
E poi ricorda Franca «… con noi
c’era e c’è anche un medico che aiuta nella raccolta dei medicinali da parte
dei colleghi ( campionari ). Cosa oggi sospesa in quanto la burocrazia richiede
una documentazione impossibile per noi da seguire . Molti i milioni di lire
donati dai benefattori ed ora annualmente un buon introito è dalla Mostra
d’arte organizzata dal pittore codognino Franco Dragoni . Un tempo
organizzavamo le bancarelle con la vendita di torte , oggettistica artigianale
confezionata da alcune nostre signore codognine come copertine , ricami e
soprammobili. Oggi siamo rimaste in tre : «anziane» . Le giovani si fanno
vedere . Rimangono per poco e poi se ne vanno.
Ecco in sintesi il perché del
momentaneo calo del sipario. Con questo salutiamo la nostra Amica che però non
ci ha ricordato , volutamente , tanto altro, solo l’invito a non parlare di
Lei. Disubbidiamo ben volentieri , concludendo,
ricordando il Premio della Bontà assegnato nel 1990 dai Lyons Club
Codogno - Casale , successivamente, prima donna nell'Albo d’oro , il «codognese
benemerito» da parte della Pro Loco ed in
differenti incontri, nel 2017 da
parte del gruppo volontari Amicizia e nel 2019 dalla Cooperativa Amicizia alla
Lamberti, targhe di benemerenza.
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